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Immagine del redattoreAlice Panicciari

La noia fa bene alla mente

Aggiornamento: 27 ago 2018




La scuola è finita da un po’ e bambini e ragazzi hanno un lungo, lunghissimo periodo per staccare dagli impegni e dedicarsi al gioco, alle attività all’aria aperta, alle gite in montagna e al mare.

Spesso però succede di avere a disposizione interminabili giornate che possono far rimpiangere ai propri figli gli impegni scolastici e fargli provare quell’emozione che tanto rifuggiamo: la noia.


E sempre più spesso capita che la noia porti il ragazzo a utilizzare la tv, internet, chat e social per riempire quel vuoto che genera molta frustrazione.

Ma siamo sicuri che una buona dose di noia non sia utile e importante nella nostra vita e in quella dei propri figli?

La noia è un’emozione che genera uno stallo della nostra mente ed è caratterizzata dall’assenza di scopi attivi in cui sentiamo un forte senso d’insoddisfazione che ci fa percepire il tempo come molto lungo. Questa emozione è funzionale nella nostra vita perché ci permette di liberare la mente, rielaborare i pensieri inconsci e stimolare la creatività e l’attenzione.

Spesso quando ci annoiamo siamo da soli e questo ci consente di imparare a vivere la solitudine e a stare a contatto con noi stessi ed essere così consapevoli dei processi di pensiero attivati tramite il nostro dialogo interno. Quest’ultimo è quella voce interna che ci accompagna costantemente nella nostra quotidianità ed è quel processo secondo cui “ci raccontiamo” tutto quello che succede attraverso i nostri schemi e le nostre convinzioni. Essere consapevoli del nostro modo di funzionare, dei nostri processi di pensiero aiuta a conoscerci meglio ed essere più funzionali nelle diverse situazioni.

Ma come aiutare i bambini ad affrontare la noia?

Innanzitutto, possiamo evitare di riempire le giornate di impegni senza sosta, ma lasciargli dei pomeriggi liberi in cui il bambino possa scegliere cosa gli piace fare.

Se il bambino ha difficoltà lo si può aiutare scegliendo insieme a lui una lista di cose che potrebbe fare come ad esempio giocare a carte, leggere un libro, imparare a cucinare ma lasciandolo libero di decidere da quella lista e attivare così il processo di scelta, di autonomia e responsabilità.

E se il bambino non volesse fare nulla di quello che c’è sulla lista?

Basterà lasciare che si annoi un po’, per permettergli di usare tutta la sua creatività e magari inventarsi un nuovo gioco.







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